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Consigli medici per i viaggiatori
Comitato svizzero di esperti per la medicina dei viaggi

 

Consigli medici per i viaggiatori
Comitato svizzero di esperti per la medicina dei viaggi

 

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Comitato svizzero di esperti per la medicina dei viaggi

Iraq

Ultime notizie

According to Médecins Sans Frontières (MSF), 3,965 patients were treated for measles in Borno State in Nigeria from October to December 2023. The increase in the number of cases could be due to the fact that public health actors were unable to achieve the 95% vaccination rate due to the uncertain situation in the region. In addition, the interruption of routine childhood vaccinations during the COVID-19 pandemic contributed to the increase in cases.

On February 12, 2024, the Centres for Disease Control and Prevention (CDC) published the top 10 countries with measles outbreaks (data refer to the period July - December 2023):

  1. Yemen 18,464
  2. Azerbaijan 13,721
  3. Kazakhstan 13,195
  4. India 12,301
  5. Ethiopia 10,060
  6. Russian Federation 7,720
  7. Iraq 7,601
  8. Pakistan 7,027
  9. Kyrgyzstan 5,777
  10. Indonesia 3,205

Measles outbreaks are reported when the number of reported cases in an area is higher than the expected number of cases.

Checking measles protection should always be part of travel medical advice. All persons born after 1963 who do not have documented protection against the infection (antibodies or 2 documented vaccinations) should be vaccinated twice with MMR vaccine. In the event of an epidemic in the region or contact with a measles case, vaccination is recommended from the age of 6 months.
Via ProMED, 14.2.2024, CDC Feb 12 2024

Informazioni generali

  • Sebbene l'emergenza sanitaria internazionale per la COVID-19 sia stata dichiarata conclusa il 5 maggio 2023, la COVID-19 rimane una minaccia per la salute.
  • Seguire le raccomandazioni e le norme del paese di destinazione.
  • Verificare i regolamenti d'ingresso del paese di destinazione: consultare la carta dei regolamenti di viaggio COVID-19 aggiornata regolarmente della IATA (LINK)

Vaccinazioni per tutti i viaggiatori

 
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Hepatitis A - Map
 

 
Raccomandazione
  • La vaccinazione contro l'epatite A è raccomandata a tutti i viaggiatori che si recano in paesi tropicali o subtropicali.
 

  • L'epatite A è un'infezione del fegato causata da un virus.
  • Il virus si trasmette facilmente attraverso cibo o acqua contaminati, ma può essere trasmesso anche attraverso il contatto sessuale.
  • Esiste un vaccino sicuro e molto efficace che offre una protezione a vita.
  • La vaccinazione contro l'epatite A è raccomandata a tutti i viaggiatori che si recano in Paesi tropicali o subtropicali e ai gruppi a rischio.

HEPATITIS A__ECTM_Factsheet_Layperson_IT.pdf

CDC Map: Estimated age of midpoint of population immunity (AMPI) to hepatitis A, by country
  • L'epatite A è un'infezione del fegato causata da un virus.
  • Il virus si trasmette facilmente attraverso cibo o acqua contaminati, ma può essere trasmesso anche attraverso il contatto sessuale.
  • Esiste un vaccino sicuro e molto efficace che offre una protezione a vita.
  • La vaccinazione contro l'epatite A è raccomandata a tutti i viaggiatori che si recano in Paesi tropicali o subtropicali e ai gruppi a rischio.
L'epatite A è causata da un virus altamente contagioso che colpisce il fegato. È nota anche come itterizia o epatite del viaggiatore. L'epatite A è una delle malattie infettive più comuni che si possono contrarre in viaggio se non si è vaccinati. 
L'epatite A è diffusa in tutto il mondo, ma il rischio di infezione è più elevato nei Paesi con scarse condizioni igieniche. Il rischio aumenta nella maggior parte dei Paesi tropicali e subtropicali e in alcuni Paesi dell'Europa orientale e del Mediterraneo. Nei Paesi del Nord Europa possono verificarsi focolai quando i bambini non vaccinati si infettano durante le visite dei familiari nei Paesi tropicali e subtropicali e al loro ritorno trasmettono il virus nelle strutture per l’infanzia.
Negli ultimi anni, si è registrato un aumento dei casi anche in Nord America e in Europa, compresa la Svizzera, in particolare tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini (MSM).
La trasmissione avviene principalmente per via oro-fecale attraverso l'acqua o il cibo contaminati. Altre vie di trasmissione sono il contatto personale ravvicinato, soprattutto quello sessuale (sesso anale-orale) o l'igiene inadeguata delle mani.
Circa 2-4 settimane dopo l'infezione, possono comparire sintomi come febbre, stanchezza, nausea, perdita di appetito e diarrea. La pelle e gli occhi possono diventare gialli (itterizia) entro pochi giorni. La maggior parte dei sintomi scompare dopo alcune settimane, anche se la stanchezza può persistere per mesi. Nei bambini piccoli i sintomi sono generalmente scarsi o assenti, ma negli anziani la malattia può essere grave e prolungata. Dopo la guarigione l'immunità dura tutta la vita.
Non esiste un trattamento specifico. La convalescenza da un'infezione acuta da epatite A può richiedere diverse settimane o mesi. La vaccinazione, effettuata fino a 7 giorni dopo il contatto con il virus, può prevenire l'insorgenza o attenuare il decorso della malattia.

Esiste un vaccino sicuro e molto efficace che consiste in due iniezioni a distanza di almeno 6 mesi. Offre una protezione a vita dopo la seconda dose. La vaccinazione contro l'epatite A può essere somministrata anche in combinazione con la vaccinazione contro l'epatite B (in questo caso sono necessarie 3 dosi se somministrate a persone maggiori di 16 anni).

La vaccinazione contro l'epatite A è raccomandata a tutti i viaggiatori che si recano in aree a rischio e alle persone con un rischio personale maggiore, come le persone affette da malattie epatiche croniche, gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini e le persone con un rischio professionale maggiore, come i lavoratori del servizio sanitario o a contatto con le acque reflue.

  • Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Epatite A
  • Epatite Svizzera
Vedere mappa
 
 
 
 

 
Raccomandazione

Oltre all'immunizzazione di base contro la poliomielite, si raccomanda una vaccinazione di richiamo per:

  • viaggiatori immunocompetenti <65 anni: ogni 20 anni
  • viaggiatori immunocompetenti ≥65 anni: ogni 10 anni
  • viaggiatori con immunodeficienza: ogni 10 anni

 

 

 
Altre informazioni sul paese
  • Ai passeggeri in arrivo a Erbil (EBL) da Afghanistan, Nigeria, Pakistan, Somalia, Sud Sudan o Siria, si raccomanda di essere in possesso di un certificato internazionale di vaccinazione che attesti che il passeggero è stato vaccinato contro la polio. Coloro che non sono in possesso di un certificato di vaccinazione riceveranno una dose di vaccino antipolio orale (OPV) all'arrivo.
  • Ai passeggeri provenienti da Afghanistan, Algeria, Angola, Benin, Botswana, Burkina Faso, Camerun, Canada, Repubblica Centrafricana, Ciad, Congo, Congo (Repubblica Democratica del), Costa d'Avorio, Gibuti, Egitto, Eritrea, Gambia, Ghana, Guinea, Indonesia, Kenya, Liberia, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritania, Mozambico, Nigeria, Pakistan, Territori Palestinesi, Senegal, Sierra Leone, Somalia, Sudafrica, Sudan, Siria, Tanzania, Uganda, Ucraina, Yemen, Zambia o Zimbabwe che viaggiano verso Baghdad (BGW) e Najaf, si raccomanda di portare con sé un certificato internazionale di vaccinazione che attesti che il passeggero è stato vaccinato contro la polio almeno 14 giorni prima dell'arrivo. I viaggiatori che non sono in possesso di un certificato di vaccinazione riceveranno una dose di vaccino antipolio orale (OPV) all'arrivo.

 

 

  • La poliomielite è una malattia virale del sistema nervoso prevenibile con il vaccino, che si acquisisce principalmente attraverso il consumo di cibo o acqua contaminati da feci.
  • L'infezione da poliovirus può attaccare bambini e adulti e può provocare la paralisi permanente degli arti o dei muscoli respiratori e la morte.
  • È disponibile un vaccino efficace e ben tollerato! Verificare se sono raccomandate dosi di richiamo (oltre al calendario di vaccinazione di base già completato).

EKRM_Factsheet_Layperson_IT_Polio.pdf

Oltre all'immunizzazione di base contro la poliomielite, si raccomanda una vaccinazione di richiamo per:

  • viaggiatori immunocompetenti <65 anni: ogni 20 anni
  • viaggiatori immunocompetenti ≥65 anni: ogni 10 anni
  • viaggiatori con immunodeficienza: ogni 10 anni

 

  • Ai passeggeri in arrivo a Erbil (EBL) da Afghanistan, Nigeria, Pakistan, Somalia, Sud Sudan o Siria, si raccomanda di essere in possesso di un certificato internazionale di vaccinazione che attesti che il passeggero è stato vaccinato contro la polio. Coloro che non sono in possesso di un certificato di vaccinazione riceveranno una dose di vaccino antipolio orale (OPV) all'arrivo.
  • Ai passeggeri provenienti da Afghanistan, Algeria, Angola, Benin, Botswana, Burkina Faso, Camerun, Canada, Repubblica Centrafricana, Ciad, Congo, Congo (Repubblica Democratica del), Costa d'Avorio, Gibuti, Egitto, Eritrea, Gambia, Ghana, Guinea, Indonesia, Kenya, Liberia, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritania, Mozambico, Nigeria, Pakistan, Territori Palestinesi, Senegal, Sierra Leone, Somalia, Sudafrica, Sudan, Siria, Tanzania, Uganda, Ucraina, Yemen, Zambia o Zimbabwe che viaggiano verso Baghdad (BGW) e Najaf, si raccomanda di portare con sé un certificato internazionale di vaccinazione che attesti che il passeggero è stato vaccinato contro la polio almeno 14 giorni prima dell'arrivo. I viaggiatori che non sono in possesso di un certificato di vaccinazione riceveranno una dose di vaccino antipolio orale (OPV) all'arrivo.

 

EKRM_Factsheet_Layperson_IT_Polio.pdf

  • La poliomielite ("paralisi infantile") è una malattia infettiva del sistema nervoso che può essere prevenuta con la vaccinazione.
  • La poliomielite è causata principalmente dal consumo di cibo o acqua contaminati da feci.
  • L'infezione da poliovirus può colpire sia i bambini che gli adulti e può portare alla paralisi permanente degli arti o dei muscoli respiratori, oltre che alla morte.
  • Esiste un vaccino efficace e ben tollerato! Verificate se le vaccinazioni di richiamo (oltre all'immunizzazione di base completa) sono raccomandate per la vostra destinazione.

 

La poliomielite o polio è un'infezione virale che attacca il sistema nervoso e può portare alla paralisi completa degli arti in un periodo di tempo molto breve. L'infezione può essere lieve o addirittura completamente asintomatica. Se i sintomi si manifestano a livello muscolare o del sistema nervoso, quasi sempre si verificano complicazioni a lungo termine. Non esistono farmaci in grado di curare la polio, ma l'immunizzazione è estremamente efficace.
Grazie alla vaccinazione, il virus selvaggio della polio è stato eradicato nella maggior parte dei Paesi. Tuttavia, in Afghanistan e Pakistan si verificano ancora nuove infezioni. In alcuni Paesi, soprattutto in quelli in cui la copertura vaccinale è scarsa tra la popolazione, l’infezione può essere provocata anche da virus derivati dal vaccino orale vivente.
Gli esseri umani sono l'unico serbatoio conosciuto del poliovirus. Persone di tutte le età possono infettarsi consumando cibo o acqua contaminati da feci infette. Il virus può anche, molto raramente - essere ingerito attraverso la saliva di una persona infetta.
I sintomi compaiono solitamente da 3 a 21 giorni dopo l'esposizione. La malattia si manifesta solitamente con stati simil-influenzali (febbre, affaticamento, mal di testa etc.) o disturbi gastrointestinali. I casi lievi di infezione guariscono entro una settimana. I casi più gravi provocano rigidità del collo e dolore agli arti, e 1 infezione su 200 porta alla paralisi irreversibile degli arti e, nei casi più gravi, alla paralisi dei muscoli respiratori e alla morte.
Non esiste una cura per la poliomielite, il trattamento mira solo ad alleviare i sintomi.

Lavarsi regolarmente le mani dopo aver usato la toilette e prima di mangiare o preparare il cibo. Evitare cibi poco cotti o crudi che potrebbero essere contaminati da feci.

La misura preventiva più importante è l'immunizzazione. Esiste una vaccinazione intramuscolare molto efficace e ben tollerata contro la poliomielite (vaccino antipolio inattivato ucciso, IPV), che fa parte del programma di immunizzazione di base durante l'infanzia. Esistono anche vaccini combinati (ad esempio con difterite e tetano). Dopo l'immunizzazione di base, si raccomanda una vaccinazione di richiamo ogni 10 anni quando si viaggia in alcuni Paesi (vedere le raccomandazioni nelle pagine dei Paesi). L'OMS raccomanda l'immunizzazione annuale per i residenti o i visitatori di lungo periodo (almeno 4 settimane) in un Paese dove sono ancora presenti infezioni da poliovirus selvaggio o dove circolano poliovirus derivati dal vaccino orale. Questa raccomandazione non è solo per la protezione personale, ma mira anche a prevenire la diffusione del virus a livello mondiale.

  • Verificare il rischio di poliomielite nella regione in cui si viaggia e sottoporsi a una vaccinazione di richiamo se raccomandata (vedere le raccomandazioni nelle pagine dei Paesi).
  • CHI: https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/poliomyelitis 
  • BAG Svizzera: Piano di vaccinazione svizzero: https://www.bag.admin.ch/bag/it/home/gesund-leben/gesundheitsfoerderung-und-praevention/impfungen-prophylaxe/schweizerischer-impfplan.html 
Tutto il mondo
  
 
 
 
 

 
Raccomandazione
Tutti i viaggiatori dovrebbero aver completato l'immunizzazione di base e i richiami secondo il calendario vaccinale svizzero, LINK.
 

    Tutto il mondo
     
     
     
     

     
    Raccomandazione
    Tutti i viaggiatori dovrebbero aver completato l'immunizzazione di base e i richiami secondo il calendario vaccinale svizzero, LINK.
     

      Informazioni generali su morbillo, parotite e rosolia (MOR)

      Consultare i seguenti link dell' Ufficio federale della sanità pubblica UFSP:

      • Morbillo
      • Parotite
      • Rosolia

      MMR_ECTM_Factsheet_layperson_IT.pdf

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      Raccomandazione
      I viaggiatori dovrebbero essere immuni alla varicella. Le persone tra i 13 mesi e i 39 anni di età che non hanno avuto la varicella e che non hanno ricevuto 2 dosi di vaccino contro la varicella dovrebbero ricevere una vaccinazione di richiamo (2 dosi con un intervallo minimo di 4 settimane), vedi il calendario vaccinale svizzero, LINK.
       

        Consultare il seguente link dell'UFSP:

        Informazioni generali sulla varicella e sull’herpes zoster

        • Link al documento
         

        VARICELLA_HERPES ZOSTER_ECTM_Factsheet_Layperson_IT.pdf

        Vaccinazioni per alcuni viaggiatori

         
        Risk Area
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        Raccomandazione dell'OMS
        Per motivi medici: la vaccinazione non è raccomandata.
         

         
        Requisito del paese all'ingresso

        Per motivi amministrativi, il paese è soggetto alle seguenti norme di ingresso:

        • La vaccinazione è obbligatoria in caso di arrivo entro 6 giorni dalla partenza o dal transito da paesi a rischio di trasmissione della febbre gialla.

        Esenti da questo requisito d'ingresso:

        • Bambini di età inferiore a 6 mesi.
        • Passeggeri in transito da Iraq se non lasciano l'area di transito.
        • Passeggeri in transito da paesi a rischio di trasmissione della febbre gialla se non lasciano le aree di transito.
         

        • La febbre gialla è un'infezione virale potenzialmente letale. È disponibile un vaccino altamente efficace. 
        • La vaccinazione è fortemente raccomandata a tutti i viaggiatori che viaggiano in regioni dove è presente la febbre gialla, anche se non è un requisito obbligatorio per l'ingresso nel paese.
        • Una singola dose di richiamo è raccomandata per le persone immunocompetenti dopo 10 anni.
        • La vaccinazione contro la febbre gialla deve essere somministrata da un medico o da un centro autorizzato almeno dieci giorni prima dell'arrivo nel paese di destinazione e registrata nel libretto di vaccinazione contro la febbre gialla ("Certificato internazionale di vaccinazione").
        • Per i viaggiatori in gravidanza, in allattamento o affetti da patologie che causano immunosoppressione, si consiglia di consultare un esperto in medicina dei viaggi.

        EKRM_Factsheet_Layperson_IT_Yellow-fever.pdf

        EKRM_Factsheet_Layperson_EN_Mosquito-and-tick-bite-protection.pdf

        Per motivi medici: la vaccinazione non è raccomandata.

        Per motivi amministrativi, il paese è soggetto alle seguenti norme di ingresso:

        • La vaccinazione è obbligatoria in caso di arrivo entro 6 giorni dalla partenza o dal transito da paesi a rischio di trasmissione della febbre gialla.

        Esenti da questo requisito d'ingresso:

        • Bambini di età inferiore a 6 mesi.
        • Passeggeri in transito da Iraq se non lasciano l'area di transito.
        • Passeggeri in transito da paesi a rischio di trasmissione della febbre gialla se non lasciano le aree di transito.

        ETCM Map: Yellow fever vaccination recommendation in Africa

         

        Yellow_fever_vaccination_map_AFRICA.jpg

        Mappa CDC: Yellow fever vaccine recommendations for the Americas

         

        Footnotes

        • Current as of November 2022. This map is an updated version of the 2010 map created by the Informal WHO Working Group on the Geographic Risk of Yellow Fever.
        • In 2017, the Centers for Disease Control and Prevention (CDC) expanded its yellow fever vaccine recommendations for travelers going to Brazil because of a large outbreak in multiple states in that country. For more information and updated recommendations, refer to the CDC Travelers’ Health website.
        • Yellow fever (YF) vaccination is generally not recommended for travel to areas where the potential for YF virus exposure is low. Vaccination might be considered, however, for a small subset of travelers going to these areas who are at increased risk for exposure to YF virus due to prolonged travel, heavy exposure to mosquitoes, or inability to avoid mosquito bites. Factors to consider when deciding whether to vaccinate a traveler include destination-specific and travel-associated risks for YF virus infection; individual, underlying risk factors for having a serious YF vaccine-associated adverse event; and country entry requirements.
        • La febbre gialla è presente nell' Africa sub-sahariana e in Sud America ed è trasmessa dalle zanzare.
        • La malattia può essere grave nei viaggiatori non vaccinati e il decesso può avvenire in oltre il 50% dei casi.
        • È disponibile un vaccino altamente efficace.
        • A causa degli effetti secondari potenzialmente gravi, il vaccino è usato con cautela in persone immunocompromesse o anziane, come anche nelle donne in gravidanza.
        La febbre gialla è un'infezione virale acuta trasmessa dalle punture di zanzara. La malattia è presente nell' Africa sub-sahariana e in Sud America. È una malattia potenzialmente letale. Ma la vaccinazione offre una protezione molto elevata.
        La febbre gialla è endemica nei Paesi dell'Africa sub-sahariana, del Sud America e a Panama. La trasmissione avviene durante tutto l'anno, ma può avere un picco nella stagione delle piogge. Nonostante siano presenti le stesse specie di zanzare, la febbre gialla non è mai stata riportata in Asia.
        Il virus della febbre gialla si trasmette all'uomo principalmente attraverso la puntura di zanzare Aedes infette attive di giorno o di specie Haemagogus, che sono attive di giorno e di notte. Le zanzare contraggono il virus nutrendosi di primati infetti (umani o non umani) e possono quindi trasmettere il virus ad altri primati (umani o non umani). La trasmissione della febbre gialla e le epidemie sono favorite soprattutto dall’interazione tra la giungla, la savana e le zone urbane. Gli esseri umani che lavorano nella giungla possono contrarre il virus e ammalarsi. Il virus può poi essere portato in ambienti urbani da persone infette e può essere trasmesso ad altre persone.
        La maggior parte delle persone infettate dal virus della febbre gialla non presenta sintomi o ne ha solo lievi e recupera completamente. Alcune persone sviluppano la malattia della febbre gialla con sintomi che si manifestano in genere da 3 a 6 giorni dopo l'infezione. I sintomi non sono specifici e sono simili a quelli dell'influenza (febbre, brividi, dolori alla testa e al corpo). Dopo una breve remissione, circa il 10-20% sviluppa una malattia più grave. La malattia grave è caratterizzata da febbre alta, pelle e occhi gialli, emorragie, shock e insufficienza d'organo. Circa il 30-60% dei pazienti con malattia grave muore.
        Non esistono farmaci specifici. Il trattamento è solo di supporto e consiste nel somministrare liquidi e abbassare la febbre. L'aspirina e altri farmaci antinfiammatori non steroidei, come l'ibuprofene o il naprossene, devono essere evitati a causa del rischio di aumento di sanguinamento.

        Come per tutte le malattie trasmesse dalle zanzare, la prevenzione dalle punture di zanzara va fatta sia di giorno che di notte (vedi foglio informativo "Protezione dalle punture di insetti e zecche"). Il vaccino disponibile è altamente efficace e assicura una protezione a lungo termine. È raccomandato per le persone di età pari o superiore a 9 mesi che viaggiano in zone endemiche di febbre gialla. Inoltre, può essere obbligatorio presentare una prova di vaccinazione per l'ingresso in alcuni paesi.

        Il vaccino è una forma viva attenuata del virus. Nelle persone immunocompetenti, la protezione inizia circa 10 giorni dopo la prima vaccinazione. Le reazioni al vaccino contro la febbre gialla sono generalmente lievi e comprendono mal di testa, dolori muscolari e febbre di basso grado. Gli effetti secondari possono essere trattati con paracetamolo, ma l'aspirina e altri farmaci antinfiammatori non steroidei, come l'ibuprofene o il naprossene, dovrebbero essere evitati. In rarissime occasioni, le persone possono sviluppare reazioni gravi al vaccino contro la febbre gialla, a volte pericolose per la vita; è per questo che per motivi di sicurezza il vaccino viene usato con cautela nelle persone immunocompromesse, nelle donne in gravidanza e negli anziani. Se si fa parte di questo gruppo, rivolgersi al proprio esperto di medicina dei viaggi.

        Nel 2016, l'OMS ha modificato le dosi di richiamo per la febbre gialla da 10 anni a una singola dose, che è considerata garantire la protezione per tutta la vita. Ma questa decisione si è basata su dati limitati e principalmente su popolazioni endemiche, potenzialmente esposte a richiami naturali (attraverso il contatto con zanzare infette), che non si applicano ai viaggiatori provenienti da regioni non endemiche. Siccome diversi esperti hanno espresso preoccupazioni riguardo alla strategia della dose singola dell'OMS, il Comitato svizzero di esperti per la medicina dei viaggi raccomanda una dose di richiamo singola ≥10 anni (massimo 2 dosi per tutta la vita) in persone immunocompetenti dopo la prima vaccinazione prima di considerare l'immunità valida per tutta la vita.
        Mappa della febbre gialla - Centers for Disease Control and Prevention: https://www.cdc.gov/yellowfever/maps/index.html 
        Informazioni sulla febbre gialla - Centers for Disease Control and Prevention: https://www.cdc.gov/yellowfever/index.html 
        Informazioni sulla febbre gialla - European Centre for Disease Prevention and Control: https://www.ecdc.europa.eu/en/yellow-fever/facts 
        Tutto il paese
          
         
         
         
        • La febbre tifoide è una grave malattia causata da batteri e trasmessa attraverso alimenti o acqua contaminati.
        • Il rischio è molto basso per i viaggiatori che hanno accesso ad alimenti e bevande sicuri.
        • La migliore protezione contro la febbre tifoidea consiste nel seguire un'igiene di base ottimale.
        • È disponibile una vaccinazione contro il tifo, raccomandata nelle seguenti circostanze
          • Visita a una zona dove le condizioni igieniche sono insufficienti (ad esempio, viaggio in zone rurali)
          • Soggiorni di breve durata (> 1 settimana) in un paese ad alto rischio (iper-endemico) (vedere la pagina del paese)
          • Soggiorni di lunga durata (> 4 settimane) in un paese endemico
          • Presenza di fattori di rischio individuali o condizioni di salute preesistenti. In questo caso, si consiglia di rivolgersi al medico di fiducia.
        • La febbre tifoide, chiamata anche febbre enterica, è causata dai batteri Salmonella Typhi e Salmonella Paratyphi.
        • Le persone infette rilasciano i batteri nelle feci. Nei paesi dove le condizioni igieniche sono scarse, i batteri possono infettare la rete idrica  e causare infezioni in altre persone.
        • Le fonti frequenti di infezione sono i cibi e le bevande contaminati.
        • La principale misura preventiva è quindi "cuocilo, fallo bollire, sbuccialo o non mangiarlo", che significa: evitare di bere acqua non bollita  o da bottiglie non sigillate; evitare prodotti raffreddati/congelati (ad esempio cubetti di ghiaccio nelle bevande, gelati) a meno che non provengano da una fonte sicura conosciuta; evitare verdure non cotte, sbucciare e pulire frutta e verdura da soli e solo con acqua potabile sicura.
        • Un vaccino è disponibile e raccomandato: a) per i viaggiatori che si recano nel subcontinente indiano o in Africa occidentale; b) per i viaggiatori che visitano amici e parenti o per i viaggiatori di lungo periodo anche in altre aree sub-tropicali.
        La febbre tifoide è una malattia causata da batteri che si presenta principalmente con febbre alta, spesso accompagnata da sonnolenza ("typhos" in greco significa delirio), dolori addominali e forti mal di testa. Se l'infezione viene trattata con antibiotici appropriati, la mortalità è molto bassa. Se invece non viene trattata, possono seguire complicazioni che potrebbero causare una mortalità significativa. La febbre tifoidea deve essere chiaramente distinta dalla salmonellosi, causata da un'ampia gamma di specie di salmonella non tifoidee che causano principalmente sintomi diarroici benigni in tutto il mondo.
        La più alta incidenza di febbre tifoide è nel subcontinente indiano (Afghanistan, Pakistan, Nepal, Bhutan, India e Bangladesh). Questa è anche la regione con un costante aumento della resistenza agli antibiotici. La malattia è diffusa anche in tutta la regione sub-tropicale, ma con una frequenza minore. Una volta era presente anche in Europa e in Nord America, ma la malattia è scomparsa grazie al miglioramento degli standard idrici e sanitari.
        La febbre tifoide si trasmette per via oro-fecale: i batteri vengono rilasciati nelle feci delle persone infette e, se l'igiene delle mani è insufficiente, le persone infette possono contaminare il cibo e l'acqua potabile delle loro famiglie. Nelle regioni con standard sanitari scarsi, le feci contaminate possono anche contaminare l'acqua potabile pubblica.
        Il periodo di incubazione - il tempo che passa tra l'infezione e i primi sintomi - può variare da 3 giorni a 3 settimane. Il sintomo principale della febbre tifoide è la febbre di grado elevato (39°-41° C) accompagnata da forte mal di testa e sonnolenza. Nella fase iniziale della malattia, i pazienti soffrono spesso di costipazione. Più avanti, questa può trasformarsi in diarrea. Nelle fasi successive della malattia - e in mancanza di un trattamento corretto - possono presentarsi complicazioni come setticemia, emorragia intestinale o perforazione, che possono condurre a una mortalità considerevole.
        Un trattamento antibiotico appropriato cura la febbre tifoide. Il trattamento deve essere adattato in base al profilo di resistenza dei batteri. Nel subcontinente indiano, alcuni ceppi possono essere multiresistenti, rendendo necessario un trattamento antibiotico endovenoso ad ampio spettro. Nella febbre tifoide grave con riduzione dello stato di coscienza (delirio) o coma, può essere necessario aggiungere un trattamento con corticosteroidi.

        "Cuocilo, fallo bollire, sbuccialo o non mangiarlo": questo semplice slogan sarebbe sufficiente per prevenire quasi completamente la febbre tifoide. Eppure, solo pochi viaggiatori seguono completamente questo consiglio. L'importanza dell'igiene del cibo e dell'acqua non sarà mai sottolineata abbastanza: evitate di comprare bottiglie d'acqua senza una corretta sigillatura, evitate di bere acqua del rubinetto, evitate di mangiare cibi raffreddati / congelati (ad esempio cubetti di ghiaccio  nelle bevande o gelati) ed evitate di mangiare frutta e verdura cruda che non avete sbucciato e lavato con acqua potabile pulita.

        Sono disponibili due tipi di vaccini:

        • Il vaccino orale (vivente) ( Vivotif ®), composto da tre capsule da assumere a giorni alterni a stomaco vuoto. Queste capsule devono essere conservate in frigorifero prima dell'uso. La protezione di questo vaccino è di circa il 70% e inizia 10 giorni dopo la terza dose. Dopo circa 3 anni, il vaccino deve essere assunto nuovamente prima di un nuovo viaggio in aree a rischio. Questo vaccino non può essere somministrato a pazienti con gravi malattie gastrointestinali croniche (come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa) o con grave immunosoppressione.
        • Il vaccino monodose  Typhim® è un vaccino inattivato e viene iniettato per via intramuscolare. La protezione raggiunge circa il 70% e inizia 14 giorni dopo l'iniezione. Questo vaccino può essere somministrato a pazienti che non possono assumere il vaccino orale. In Svizzera non è registrato, ma la maggior parte dei medici specializzati in medicina tropicale e dei viaggi e tutti i centri di salute dei viaggiatori hanno il vaccino in stock. La durata della protezione è di circa 3 anni.
        • La vaccinazione contro la febbre tifoide è consigliata ai viaggiatori di lunga durata e a quelli che visitano aree in cui il rischio di trasmissione è particolarmente elevato e/o la malattia è più difficile da trattare a causa della forte resistenza agli antibiotici.

        Ufficio federale della sanità pubblica: https://www.bag.admin.ch/bag/it/home/krankheiten/krankheiten-im-ueberblick/typhus-abdominalis-paratyphus.html

        Tutto il paese
         
         
         
        • La rabbia è trasmessa principalmente dai cani (e dai pipistrelli), ma qualsiasi mammifero può essere infettivo.
        • È invariabilmente fatale nel momento in cui si manifestano i sintomi.
        • La rabbia si previene meglio con una vaccinazione prima del viaggio e con un comportamento adeguato verso i mammiferi.
        • La vaccinazione prima del viaggio è consigliata anche perché spesso i vaccini e le immunoglobuline non sono disponibili in molti paesi in cui si viaggia. La vaccinazione prima del viaggio è altamente raccomandata soprattutto in caso di
          • Viaggi ripetuti soggiorni di lunga durata in paesi endemici,
          • viaggi brevi ad alto rischio individuale, come viaggiatori su "due ruote", trekking in regioni remote, viaggi con neonati e bambini
          • persone che lavorano con gli animali o esploratori di grotte (pipistrelli!).
          • Per dettagli, vedere SOP vaccinazione contro la rabbia (disponibile solo in HealthyTravel PRO).
        • Attenzione: un morso o un graffio, così come il contatto con la saliva di un mammifero su una ferita aperta, è sempre un'emergenza! Scoprite di seguito le azioni necessarie!

        RABIES_ECTM_Factsheet_Layperson_EN.pdf

        Questo factsheet contiene importanti informazioni sulla rabbia. Per prepararsi in modo ottimale al viaggio, si consiglia di leggere attentamente queste informazioni e di portarlo con sé durante il viaggio!
        • Rabies is mainly transmitted by dogs (and bats), but any mammal can be infectious.
        • The disease is invariably fatal at the time when symptoms occur.
        • Rabies is best prevented by a pre-travel vaccination and appropriate behavior towards mammals (avoiding contacts).
        • Pre-travel vaccination (see section prevention) is also recommended because vaccines and immunoglobulins are often not available in many travel countries.  
        • Attention: a bite or a scratch wound as well as a contact with mammal saliva on an open wound is always an emergency! Find out about the necessary actions below!
        La malattia della rabbia è invariabilmente fatale e si trasmette attraverso la saliva o altri fluidi del corpo di animali a sangue caldo (cioè mammiferi) infetti.
        I cani sono responsabili di oltre il 95% dei casi umani. Anche pipistrelli, gatti e (raramente) scimmie e altri mammiferi possono trasmettere la rabbia. Le regioni a più alto rischio sono l'Asia, l'Africa e alcuni Paesi dell'America Latina (ad esempio, la Bolivia). La rabbia può manifestarsi ovunque nel mondo, tranne nei Paesi in cui l'eradicazione è stata portata a termine con successo.
        La saliva degli animali infetti entra nel corpo umano tramite la pelle lesa, attraverso morsi e graffi o leccando la pelle già ferita. Una volta entrato nel corpo attraverso la lesione cutanea, il virus della rabbia migra lungo le vie nervose verso il cervello. Nella maggior parte dei casi, questa migrazione dura da settimane a mesi e procede senza sintomi di accompagnamento.
        I sintomi si manifestano di solito solo quando il virus ha raggiunto il cervello. Nella maggior parte dei casi, questo accade dopo 2-12 settimane (intervallo: da 4 giorni a diversi anni!) e si manifesta con dei sintomi di encefalite (infiammazione del cervello), che nel 99,99% dei casi è fatale in poche settimane. Appena si presentano i sintomi dell'encefalite, non è più possibile evitare un decorso fatale.

        Non esiste un trattamento specifico contro la malattia causata dal virus della rabbia.

        Misure post-esposizione: Pulizia immediata della ferita con abbondante acqua e sapone per 10-15 minuti, seguita da disinfezione (ad es. Betadine, Merfen) e vaccinazione post-esposizione d'emergenza nell’ospedale più vicino entro 24 ore. È inoltre raccomandata la vaccinazione di richiamo contro il tetano se non è aggiornata. Per coloro che hanno ricevuto la vaccinazione antirabbica completa pre-esposizione prima del viaggio, sono sufficienti due dosi aggiuntive di un vaccino contro la rabbia (di qualsiasi marca) a un intervallo di 3 giorni. Se non è stata effettuata la vaccinazione completa pre-esposizione, oltre alla vaccinazione è necessaria l'immunizzazione passiva con immunoglobuline. Va notato che le immunoglobuline (e a volte i vaccini) spesso non sono disponibili in ambienti con scarse risorse, causando stress e incertezza.

        È consigliato evitare di accarezzare animali domestici e di astenersi dal toccare animali selvatici, non familiari o morti.
        Tutti i viaggiatori che si recano verso luoghi in cui la rabbia terrestre può manifestarsi e/o che probabilmente faranno viaggi ripetuti in zone in cui la rabbia è presente dovrebbero sottoporsi alla vaccinazione pre-esposizione. Inoltre, la vaccinazione pre-esposizione è altamente raccomandata per i viaggiatori particolarmente a rischio:

        • soggiorni di lunga durata in paesi endemici,
        • viaggi brevi ad alto rischio individuale, come viaggiatori su "due ruote", trekking in regioni remote, viaggi con neonati e bambini fino a 8 anni di età,
        • professionisti che lavorano con gli animali o esploratori di grotte (pipistrelli!).

        Lo schema di vaccinazione abbreviato può essere proposto alla maggior parte dei viaggiatori: 2 vaccinazioni, la prima possibilmente un mese prima della partenza (minimo 8 giorni prima della partenza). Una terza vaccinazione di richiamo per la rabbia è raccomandata prima del viaggio successivo, con un intervallo almeno di un anno.

        • Informarsi a tempo opportuno sulla prevenzione della rabbia prima del viaggio.
        • In caso di viaggi programmati per più di qualche settimana, prevedere una consultazione di medicina da viaggio al più tardi 4 settimane prima della partenza.
        • Dopo un'eventuale esposizione (morso, graffio) sono necessari un trattamento della ferita e la somministrazione di dosi aggiuntive di vaccino contro la rabbia anche per coloro che hanno completato la serie di vaccinazioni di base.
        • Questo foglio informativo dovrebbe essere stampato e tenuto a portata di mano durante il viaggio!
        • UFSP Svizzera (tedesco): https://www.bag.admin.ch/dam/bag/de/dokumente/mt/infektionskrankheiten/tollwut/bag-bulletin-15-2021-tollwut-prep-und-pep.pdf.download.pdf/210412_BAG_Bulletin_15_2021_Tollwut%20PrEP%20und%20PEP_d.pdf 
        • UFSP Svizzera (francese):https://www.bundespublikationen.admin.ch/cshop_mimes_bbl/14/1402EC7524F81EDBA5D6C3EBC18BA9FB.pdf 
        Tutto il mondo
         
         
         
        • L'epatite B è un'infezione del fegato causata da un virus.
        • Il virus si trasmette attraverso il contatto sessuale, ma può anche essere trasmesso attraverso il sangue o derivati ad esempio quando si condividono siringhe, aghi per tatuaggi, ecc.
        • Esiste un vaccino sicuro e molto efficace che offre una protezione di lunga durata.
        • La vaccinazione contro l'epatite B è raccomandata per tutti i neonati e gli adolescenti fino a 16 anni e per i gruppi a rischio indipendentemente dall'età.     

          HEPATITIS-B_ECTM_Factsheet_Layperson_IT.pdf

          Tutto il mondo
           
           
           

           
          Raccomandazione

          Vaccinazione raccomandata, vedi Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), LINK.

          Condizioni d'ingresso per paese, vedi LINK IATA.

           

          • La Covid-19 è una malattia che colpisce tutto il corpo, ma si presenta soprattutto con sintomi respiratori come tosse e difficoltà di respirazione. È causata dal virus SARS-CoV-2.
          • L'infezione si trasmette principalmente attraverso goccioline respiratorie ed eventualmente aerosol quando le persone infette tossiscono, starnutiscono, parlano o cantano senza indossare una mascherina.
          • L'infezione può essere prevenuta in modo molto efficace con la vaccinazione e un numero crescente di vaccini è approvato e disponibile per la protezione.
          • La vaccinazione è raccomandata secondo le raccomandazioni svizzere dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), vedi LINK.
          • Inoltre, la prevenzione si basa molto sull'uso di mascherine, sull'igiene delle mani e sulla distanza fisica (minimo 1,5 m) se non si indossano le mascherine e non si è vaccinati.

          COVID19_ECTM_Factsheet_Layperson_IT.pdf

          Per informazioni, consultare il LINK dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP)
          Tutto il paese
            
           
           
           
          • L'influenza è frequente in tutto il mondo, compresi i paesi subtropicali e tropicali.
          • La vaccinazione offre la migliore protezione. 
          • La vaccinazione contro l'influenza è raccomandata per tutti i viaggiatori che appartengono a un gruppo "a rischio", come i viaggiatori in gravidanza, i viaggiatori con comorbilità, gli anziani (>65 anni) o che prevedono un viaggio ad alto rischio (ad es. crociere, pellegrinaggi).
          • Il vaccino contro l'influenza non offre protezione contro l'influenza aviaria.

          INFLUENZA_ECTM_Factsheet_IT.pdf

          Informazioni generali influenza stagionale (influenza)

          Consultare i seguenti link dell'UFSP:

          • Influenza stagionale (influenza)
           

          Malaria

           
          Risk Area
          Factsheet
          Flyer
          Infosheet
          MAP
          Bookmark
           
           
          Malaria - Mappa del mondo
           

           
          Nota
          Nessun caso autoctono segnalato dal 2009. A causa della situazione politica e della possibile limitata sorveglianza, sono possibili casi sporadici.
           

           
          Rischio basso
          • Da maggio a novembre: <1500m al nord-est.

          Misure preventive: Protezione contro le zanzare.

           

          • La malaria è un'infezione parassitaria pericolosa per la vita, trasmessa dalle zanzare durante la notte.
          • Occorre prestare molta attenzione alla protezione preventiva dalle zanzare dal tramonto all'alba in tutte le aree a rischio di malaria.
          • Nelle aree ad alto rischio è fortemente consigliata l'assunzione regolare di farmaci profilattici.
          • Per i soggiorni in aree a basso rischio: discutere con uno specialista  in medicina di viaggio se è consigliabile portare con sé un trattamento di emergenza contro la malaria.
          • Se si appartiene a un gruppo a rischio (donne incinte, bambini piccoli, anziani, persone con patologie preesistenti e/o con deficit immunitario): consultare un medico prima del viaggio perché la malaria può diventare rapidamente molto grave.
          • In caso di febbre >37,5°C misurata sotto il braccio o nell'orecchio (un termometro funzionante è indispensabile!) durante o dopo il viaggio, consultare immediatamente un medico/ospedale e sottoporsi a un esame del sangue per la malaria! Questo vale indipendentemente dal fatto che abbiate usato o meno la profilassi!
          • Per la sicurezza personale, consigliamo vivamente di informarsi dettagliatamente sulla malaria e di leggere le seguenti informazioni.

          EKRM_Factsheet_Layperson_IT_Malaria.pdf

          EKRM_Factsheet_Layperson_EN_Mosquito-and-tick-bite-protection.pdf

          Nessun caso autoctono segnalato dal 2009. A causa della situazione politica e della possibile limitata sorveglianza, sono possibili casi sporadici.
          • Da maggio a novembre: <1500m al nord-est.

          Misure preventive: Protezione contro le zanzare.

          2024-09-21_EKRM_World_Malaria_Map_2024_(c)_IT.jpg

          For personal safety, we strongly recommend getting informed in detail about malaria and taking this factsheet with you on your trip.
          • Malaria is a life-threatening parasitic infection, which is transmitted by mosquitoes at night.
          • Great care should be given to preventive mosquito protection from dusk to dawn in all malaria risk areas.
          • In high-risk areas, the intake of prophylactic medication is strongly advised.
          • For stays in low risk areas: discuss with a travel health advisor whether carrying an emergency self-treatment against malaria is necessary.
          • If you belong to a special risk group (pregnant women, small children, senior citizens, persons with pre-existing conditions and/or with immune deficiency): seek medical advice before the trip as malaria can quickly become very severe.
          • If you have a fever >37.5°C on axillary or tympanic measurement (a functioning thermometer is indispensable!) during or after the trip, see a doctor / hospital immediately and have a blood test done for malaria! This applies regardless of whether you have used prophylactic medication or not!
          Malaria is a life-threatening acute febrile illness caused by parasites called Plasmodia, which are transmitted by mosquitoes at night (between dusk and dawn). Rapid diagnosis and treatment are crucial to prevent complications and death, and to cure the disease. To prevent malaria, diligent mosquito-bite protection is important, as well as taking additional prophylactic (preventive) medication when staying in high-risk areas. Risk groups such as pregnant women, small children, elderly persons or travellers with complex chronic conditions should seek specialized advice.
          Malaria occurs widely in tropical and subtropical areas of Africa, Asia, South and Central America (see also malaria map).
          Plasmodia are transmitted to humans by Anopheles mosquitoes, which only bite between dusk and dawn. They sometimes go unnoticed, because they are small and make almost no noise.
          After visiting a malaria endemic area, the symptoms usually appear seven days to one month after infection, but sometimes after several months or more than a year. Symptoms begin with fever and may appear very similar to flu. Other symptoms may include headache, muscle pain, nausea, and sometimes diarrhea or cough. The diagnosis can only be confirmed with a blood test.

          Fever during or after a stay in a malaria-endemic area is an emergency! Prompt diagnosis and treatment are required as the health of people with malaria can deteriorate very quickly. That means: if you have fever >37.5° (use a thermometer!) you need to test for malaria within a maximum time-frame of 24 hours, regardless of whether or not you have used prophylactic medication (malaria chemoprophylaxis). Try to reach a doctor or hospital where you can reliably receive such a test. If the first test is negative, it should be repeated on the following day if the fever persists.

          Malaria can be treated effectively, but without treatment, this disease can quickly cause complications and become fatal. People who have had malaria in the past are not protected from being infected again.

          Prevention of malaria requires a combination of approaches:

          1. Diligent mosquito-bite protection at dusk and at night until dawn is of key importance. Use it for all regions where malaria is present, including areas where the risk is minimal. Bite protection is also effective against other insect-borne diseases that often occur in the same region. It consists of the following measures:
            • Clothing: Wear long-sleeved clothes and long trousers. For additional protection, impregnate the clothes beforehand with insecticides containing the active ingredient permethrin (e.g. Nobite® Textile).
            • Mosquito repellents: Apply a mosquito repellent to uncovered skin.
            • Sleeping room: Sleep in an air-conditioned room or under an impregnated mosquito net. Cautiously use ‘knockdown’ sprays indoors or burn mosquito coils strictly outside, e.g. under a table in the evening.
            • Chemoprophylaxis: Depending on the region and season, it may be necessary to take a prophylactic medication. This is recommended for all destinations with a high risk of malaria (marked as red on our maps). It needs to be taken with food before, during, and after your stay. Discuss with your travel health advisor to ascertain if you need to take chemoprophylaxis for your trip. The appropriate medication and the right dosage will be prescribed.
          2. Taking standby emergency self-treatment (SBET, drugs used to self-treat malaria) with you is recommended for special risk situations (stay in regions with low malaria risk and if there is no or uncertain medical care available). Following such a course of SBET, please consult a doctor as soon as possible. Talk to your travel health advisor to determine whether carrying SBET is necessary, especially if you plan a trip where reliable medical infrastructure is not assured.
          3. For some risk groups, malaria can quickly develop to a dangerous disease. If you are pregnant, if you are travelling with small children, or if you are a senior citizen and / or if you have other illnesses /pre-existing conditions and / or you are immunocompromised, you should seek advice from a specialist in travel medicine to determine whether chemoprophylaxis is recommended for your trip – even if the area is marked as low risk malaria zone.

          For travellers, there is currently no malaria vaccination available.

          • Take a functioning clinical thermometer with you!
          • Malaria symptoms develop at the earliest 7 days after entering the malaria area. A fever > 37.5° always means suspicion of malaria!
          • In case you have fever during or even months after a stay in a malaria area:
            • Immediately consult a health care facility to rule out malaria through a blood test.
            • This should be done within a maximum of 24 hours and applies regardless of whether you have used prophylactic medication or not!
            • The blood tests should be repeated if the result is negative or doubtful and fever persists or recurs.
          • For persons having visited a malaria area with low risk and for whom SBET was prescribed:
            • If you have fever: immediately try to get tested for malaria.
            • If this is not possible, and fever persists for longer than 24 hours or recurs: start taking the standby emergency-self-treatment as it was prescribed by your travel health advisor.
            • Even if you have started your self-treatment against malaria: seek medical advice as quickly as possible to get the cause of your fever diagnosed.

          Altri rischi per la salute

           
          Risk Area
          Factsheet
          Flyer
          Infosheet
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          Worldwide
           
           
           
          • Sexually transmitted infections (STIs) are a group of viral, bacterial and parasitic infections; while many are treatable, some can lead to complications, serious illness or chronic infection.
          • STIs are increasing worldwide.
          • Read the following fact sheet for more information.

          EKRM_Factsheet_Layperson_DE_STI.pdf

          EKRM_Factsheet_Layperson_DE_HIV-AIDS.pdf

          • Geschlechtskrankheiten sind ein weltweit verbreitetes Gesundheitsproblem und können durch Prävention, regelmässiges Testen und Behandlung in den Griff bekommen werden.
          • Das Wissen um Risiken sowie Safer-Sex-Praktiken inklusive Kondomgebrauch sind wichtig. Falls Sie mehr dazu erfahren wollen, wie Sie sich während der Reise optimal schützen können, besprechen Sie dies mit einer Fachperson.
          • Hatten Sie eine Risikosituation, ist es wichtig mit einer Fachperson so rasch wie möglich Rücksprache zu halten, um zu erörtern, ob eine HIV-Post-Expositions-Prophylaxe (PEP) durchgeführt werden soll, um eine Ansteckung mit HIV zu verhindern.
          • Im Nachgang einer Risikosituation ist es wichtig sich auf Geschlechtskrankheiten testen zu lassen. Auch dann, wenn Sie keine Symptome haben.
          Reisende, die Gelegenheitssex haben, sind einem erhöhten Risiko ausgesetzt, sich mit sexuell übertragbaren Infektionen, sogenannten Sexually Transmitted Infections (STIs), einschliesslich HIV, anzustecken. Ein Auslandaufenthalt, wobei man auch neue Menschen kennen lernt, kann damit verbunden sein, sich anders zu verhalten und mehr Risiken einzugehen, als man dies zu Hause tun würde. Es ist wichtig daran zu denken, dass ungeschützter Sex und mehrere neue Sexualpartner ein Risiko für Geschlechtskrankheiten darstellen. Geschlechtskrankheiten können unter Umständen schwere Komplikationen verursachen und zudem auf weitere Partner*innen übertragen werden, sofern diese nicht rechtzeitig bemerkt und behandelt werden. Sind Sie nicht sicher, ob es sich um eine Risikosituation handelt, dann hilft der 'Risk-Check' von Love Live weiter.
          Geschlechtskrankheiten sind Infektionen, die durch sexuellen Kontakt (vaginaler, analer oder oraler Sex) übertragen werden. Sie werden durch mehr als 30 verschiedene Bakterien, Viren oder Parasiten verursacht, die in oder auf Ihrem Körper vorkommen. Es ist auch möglich, dass gleichzeitig mehr als eine STI gleichzeitig übertragen wird. Einige bedeutendsten STIs sind HIV (Informationsblatt HIV-AIDS), Hepatitis B, das humane Papillomavirus (HPV), Herpes simplex (HSV), Syphilis, Chlamydien und Gonorrhö.
          Geschlechtskrankheiten treten weltweit auf und können jeden und jede treffen, unabhängig von Alter, Geschlecht oder auch der sexuellen Orientierung. STIs kommen in vielen Ländern mit schwächerem Gesundheitssystem häufiger vor.
          Geschlechtskrankheiten werden in der Regel durch ungeschützten vaginalen, oralen oder analen Geschlechtsverkehr übertragen. Sie können aber auch durch andere intime Kontakte weitergegeben werden, wie z. B. Herpes und HPV, die durch Hautkontakt/Küssen übertragen werden. Andere können auch auf nicht sexuellem Wege übertragen werden, z.B. über Blut. Viele Geschlechtskrankheiten - darunter Syphilis, Hepatitis B, HIV, Chlamydien, Tripper, Herpes und HPV - können auch während der Schwangerschaft und bei der Geburt von der Mutter auf das Kind übertragen werden.
          • Brennen oder Juckreiz im Genitalbereich
          • Schmerzhaftes oder häufiges Wasserlösen oder auch Schmerzen im Unterleib
          • Ungewöhnlicher Ausfluss aus dem Penis oder der Vagina
          • Wunden, Rötungen, Bläschen im Mund/Lippen oder Genitalbereich sowie Warzen im Intimbereich
          • Manchmal auch Fieber (eher selten)

          Wichtig: Eine STI kann auch ohne oder mit nur leichten Symptomen auftreten. Auch wenn Sie sich dessen nicht bewusst sind, können Sie andere anstecken. Deshalb ist es wichtig sich testen zu lassen.

          Geschlechtskrankheiten können bei einer körperlichen Untersuchung oder durch die Untersuchung von Urin, einer Wunde, eines Bläschens oder eines Abstrichs aus der Vagina, dem Penis oder dem Anus diagnostiziert werden. Bluttests können bei der Diagnose helfen. Auch wenn Sie keine Symptome haben, sollten Sie mit ihrer Ärztin, ihrem Arzt sprechen, wenn Sie im Ausland ungeschützten Geschlechtsverkehr hatten. Denn eine frühzeitige Erkennung und Behandlung ist wichtig, um eine Errergerübertragung und Komplikationen durch unbehandelte STIs zu verhindern.
          Viele Geschlechtskrankheiten sind heilbar, andere wie z.B. HIV jedoch nicht und bedeuten, dass lebenslang Medikamente eingenommen werden müssen, damit es nicht zu Komplikationen kommt. Beispielsweise können mit Antibiotika bakteriell verursachte STIs geheilt werden. Eine frühzeitige Behandlung verringert zudem das Risiko von Komplikationen. Denn unbehandelt können einige STIs langfristig unter Umständen zu Gesundheitsproblemen führen, wie z.B. zu Unfruchtbarkeit, Geburtskomplikationen und einigen Arten von Krebs. Wenn eine schwangere Frau eine STI hat, kann dies zu Gesundheitsproblemen beim Baby führen. Auch Sexualpartner sollten gleichzeitig behandelt werden, um eine erneute Infektion zu verhindern (Ping-Pong-Übertragung).
          • Beachten Sie die Safer Sex Regeln von Love Live. Dazu gehört auch bei jedem Anal- oder Vaginalverkehr Kondome zu verwenden.
          • Denken Sie daran, dass es bei Oralverkehr auch zu Übertragungen von STIs kommen kann.  
          • Lassen Sie sich impfen! Es gibt Impfstoffe zum Schutz vor HPV, Hepatitis A und Hepatitis B.
          • Hatten Sie eine Risikosituation, ist es wichtig mit einer Fachperson so rasch wie möglich Rücksprache zu halten, um zu erörtern, ob eine HIV-Post-Expositions-Prophylaxe (PEP) durchgeführt werden soll, um eine HIV-Infektion zu verhindern. Am wirksamsten ist eine HIV-PEP innerhalb weniger Stunden danach.
          • Es gibt auch weitere Präventionsmassnahmen für spezielle Situationen (Präexpositionsprophylaxe HIV-PrEP). Sprechen Sie mit einer damit erfahrenen Fachperson vor Abreise darüber.
          • Denken Sie daran, dass Alkohol oder Drogen zu erhöhtem Risikoverhalten führen.
          • Denken Sie daran, dass Sie eine weitere Person/bekannter Partner*in bei ungeschütztem Sex anstecken können, sofern bei Ihnen eine unbehandelte STI vorliegt.
          • Menschen mit einer neu diagnostizierten STI sind angehalten ihre früheren Sexualpartner*innen zu informieren, damit auch sie behandelt werden können.

          Durch Bakterien oder Parasiten hervorgerufen
          Alle diese Krankheiten können geheilt werden. Wichtig ist dabei, frühzeitig zu testen und umgehend zu therapieren, um Komplikationen und v.a. weitere Übertragungen zu vermeiden.

          • Syphilis
            Auch bekannt als Lues. Sie wird durch das Bakterium Treponema pallidum verursacht. Das erste Anzeichen ist eine schmerzlose Wunde an den Genitalien, im Mund, auf der Haut oder im Rektum, die hochgradig ansteckend ist und nach 3 bis 6 Wochen spontan abklingt. Da diese schmerzlos ist, nehmen nicht alle Patienten*innen diese Läsion wahr. Oft heilt diese Infektion jedoch nicht von selbst aus. In der zweiten Phase können Hautausschlag, Halsschmerzen und Muskelschmerzen auftreten. Unbehandelt kann die Krankheit im Verborgenen (latent) bleiben, ohne dass Symptome auftreten. Etwa ein Drittel der Infizierten mit unbehandelter Syphilis entwickelt im Verlauf Komplikationen. Diese Spätform wird als  sogenannt tertiäre Syphilis bezeichnet . In diesem Stadium kann die Krankheit alle Organe befallen: am häufigsten das Gehirn, die Nerven und die Augen. Die Infektion kann während der Schwangerschaft auf den Fötus und bei der Geburt auf das Kind übertragen werden.

          • Chlamydia trachomatis
            Chlamydien können ungewöhnlichen Ausfluss aus dem Penis oder der Vagina, Unbehagen beim Wasserlösen und Unterleibsschmerzen verursachen. Oft treten keine Symptome auf. Unbehandelt können sie zu Unfruchtbarkeit führen und die Krankheit kann auf Sexualpartner*innen übertragen werden. Die Bakterien können auch während der Schwangerschaft auf den Fötus, oder während der Geburt auf das Kind übertragen werden und Augeninfektionen oder Lungenentzündungen verursachen.

          • Gonorrhoe
            Auch bekannt als Tripper. Zu den häufigsten Symptomen gehören Ausfluss aus der Vagina oder dem Penis und schmerzhaftes Wasserlassen. Symptome müssen aber nicht immer auftreten. Sowohl bei Männern als auch bei Frauen kann Gonorrhoe auch den Mund, den Rachen, die Augen und den Anus infizieren und sich auf das Blut und die Gelenke ausbreiten, wo sie in eine schwere Krankheit übergehen kann. Bleibt sie unbehandelt, kann sie eine Beckenentzündung verursachen, die zu chronischen Beckenschmerzen und Unfruchtbarkeit führen kann. Die Krankheit kann während der Schwangerschaft auf den Fötus übertragen werden.

          • Weitere bakterielle STIs: Mykoplasmen und Ureaplasmen. Diese können ebenfalls behandelt werden.

          • Trichomoniasis
            Sie wird durch einen Parasiten verursacht, der mit einer einzigen Dosis eines Antibiotikums behandelt werden kann. Trichomoniasis kann bei Frauen einen übel riechenden Scheidenausfluss, Juckreiz im Genitalbereich und schmerzhaftes Wasserlassen verursachen. Bei Männern treten in der Regel weniger oder keine Symptome auf. Zu den Komplikationen gehört das Risiko einer vorzeitigen Entbindung bei schwangeren Frauen. Um eine Reinfektion zu verhindern, sollten beide Sexualpartner behandelt werden.

          Durch Viren hervorgerufen

          • HIV/AIDS - siehe Informationsblatt HIV-AIDS

          • Herpes simplex Virus
            Im Lippen-Mundbereich, auch bekannt als Fieberbläschen, ist nicht heilbar. Herpes kann aber mit Medikamenten bei akuten Beschwerden kontrolliert werden. Die Symptome sind in der Regel schmerzhafte, wässrige Hautbläschen und finden sich an oder um die Genitalien, den Anus oder den Mund. Nach der Erstinfektion ruht das Virus im Körper und die Symptome können über Jahre hinweg wieder auftreten. Schwangere Frauen können die Infektion an ihre Neugeborenen weitergeben, was zu einer bedrohlichen Infektion führen kann.

          • Virale Hepatitis (siehe auch Hepatitis Schweiz)
            • Hepatitis A (HAV)
              Hepatitis A ist eine durch Impfung vermeidbare Leberinfektion, die durch das Hepatitis-A-Virus verursacht wird. Das Hepatitis-A-Virus findet sich im Stuhl und im Blut infizierter Personen. Hepatitis A kann durch verunreinigtes Wasser und Lebensmittel sowie bei anal-oralen sexuellen Aktivitäten übertragen werden. Die Patienten*innen leiden an einer akuten und oft schweren Erkrankung, erholen sich aber allermeist spontan.
            • Hepatitis B (HBV)
              Das Hepatitis-B-Virus wird durch sexuelle Kontakte sowie durch den Kontakt mit anderen Körperflüssigkeiten, wie z.B. Blut, übertragen. Zur Übertragung kann es z.B. auch bei medizinischen Eingriffen oder Brennen eines Tatoos unter nicht optimalen hygienischen Bedingungen kommen. Hepatitis B kann eine schwere Leberinfektion verursachen, die sowohl zu einer sofortigen Erkrankung, als auch zu einer lebenslang andauernden Infektion führen kann mit möglicher Folge einer dauerhaften Lebervernarbung (Zirrhose) und Krebs. Schwangere Frauen mit Hepatitis B können das Virus während der Geburt auf ihr Kind übertragen. Zu Beginn der Infektion haben Sie möglicherweise keine Symptome.  Das Virus kann auf Sexualpartner*innen übertragen werden. Hepatitis B kann mit antiviralen Medikamenten behandelt werden, ist aber nur selten heilbar. Eine Impfung kann eine Hepatitis-B-Infektion verhindern.
            • Hepatitis C (HCV)
              In den meisten Fällen wird Hepatitis C durch den Kontakt mit infiziertem Blut übertragen. Seltener kann es durch analen Sexualkontakt oder von der Mutter auf das Kind während der Schwangerschaft und Geburt übertragen werden. Die meisten Infizierten sind sich ihrer Infektion nicht bewusst, weil sie keine Symptome entwickeln, aber diese chronische Infektion kann zu Leberzirrhose und Krebs führen. Hepatitis C kann behandelt werden, eine Impfung gibt es nicht.

          • Humanes Papillomavirus (HPV)
            HPV ist die häufigste Geschlechtskrankheit. Es gibt eine Vielzahl verschiedener HPV-Typen, und einige von ihnen können Genital-, Anal- und Mundwarzen sowie Gebärmutterhals-, Penis- oder Rachenkrebs verursachen. Die Symptome können auch noch Jahre nach dem Sex mit einer infizierten Person auftreten. Zwei verfügbare Impfstoffe schützen gegen die wichtigsten HPV-Typen, die Gebärmutterhals-, Penis- oder Analkrebs verursachen.

          • Zika - siehe Informationsblatt Zika
            In den meisten Fällen wird es vor allem durch Stechmücken übertragen. Es kann aber auch sexuell übertragen werden. Eine Ansteckung mit Zika während der Schwangerschaft kann bei dem sich entwickelnden Fötus Geburtsfehler wie Mikrozephalie (kleiner Kopf mit neurologischen Ausfällen) verursachen. Die einzige Möglichkeit, eine sexuelle Übertragung des Virus während der Schwangerschaft zu verhindern, besteht darin, Vorsichtsmassnahmen (Kondome) zu treffen oder Sex (mindestens 2 Monate nach der Rückkehr) mit jemandem zu vermeiden, der kürzlich in ein Risikogebiet gereist ist, auch wenn der Reisende keine Symptome hat.
          • Love Life: www.lovelife.ch 
          • Sexuelle Gesundheit Schweiz: www.sexuelle-gesundheit.ch 
          • Hepatitis Schweiz: https://hepatitis-schweiz.ch/formen/was-ist-hepatitis 
          • World Health Organization (WHO). Factsheets. Sexually transmitted infections (STIs). 14 June 2019: www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/sexually-transmitted-infections-(stis) 
          • Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Factsheet: Information for Teens and Young Adults: Staying Healthy and Preventing STDs (2017): www.cdc.gov/std/life-stages-populations/stdfact-teens.htm 
          • Centers for Disease Control and Prevention (CDC). How You Can Prevent Sexually Transmitted Diseases: www.cdc.gov/std/prevention/ 
          • Centers for Disease Control and Prevention (CDC) Sexual Transmission and Prevention. Zika Virus: www.cdc.gov/zika/prevention/protect-yourself-during-sex.html 
          • Centers for Disease Control and Prevention (CDC) Zika and Pregnancy; Pregnant Women and Zika (March 2021): www.cdc.gov/pregnancy/zika/protect-yourself.html 
          Countrywide
           
           
          • Schistosomes are parasitic worms that infect humans while bathing or walking in fresh water ponds, lakes, or slow-flowing rivers.
          • Avoid bathing, washing, or walking in fresh water in areas endemic for schistosomiasis, also called bilharzia.
          • Consult a general practitioner or a specialist in travel and tropical medicine after suspected skin contact with fresh water during a trip.
          • Specific diagnostic tests and an effective treatment are available, which can prevent long-term complications.

          EKRM_Factsheet_Layperson_EN_Schistosomiasis.pdf

          OMS Mappa: Schistosomiasis, countries or areas at risk, 2014
          • Schistosomes are parasitic worms that infect humans while bathing or walking in fresh water ponds, lakes, or slow-flowing rivers.
          • Avoid bathing, washing, or walking in fresh water in areas endemic for schistosomiasis, also called bilharzia.
          • Consult a general practitioner or a specialist in travel and tropical medicine after suspected skin contact with fresh water during a trip.
          • Specific diagnostic tests and an effective treatment are available, which can prevent long-term complications.
          Schistosomes are parasitic worms that infect humans while bathing or walking in fresh water ponds, lakes, or slow-flowing rivers. The larvae of the worm penetrate the skin and migrate in the body until they settle as adults in the veins surrounding the intestines or the genital and urinary tracts, depending on the parasite type. Chronic complications are due to the worms’ eggs, which trigger inflammation and fibrosis (scar tissue) in affected organs.
          Schistosomiasis occurs in Sub-Saharan Africa and the Arabian Peninsula, Asia (China, the Philippines, South-East Asia), north-eastern South America, and some Caribbean islands.
          The larvae of schistosomes are shed by fresh water snails and penetrate the skin of humans when they bath or swim in the water. The worms develop in various organs of the human body, producing eggs that later migrate through the walls of the intestines and the urinary bladder where they trigger an inflammation and can impair the function of the respective organ systems over the course of months or years. The eggs are deposited in fresh water bodies when humans defecate or urinate into them. Larvae hatch from these eggs and infect water snails, thus completing the parasitic cycle.
          Many infections do not cause any signs or symptoms. These depend on the stage of infection: soon after the larvae penetrate the human skin in fresh water, an itching rash may appear (‘swimmer’s itch’). An immunological reaction after 4-8 weeks sometimes occurs with fever and feeling sick, the so-called ‘Katayama fever’. Chronic symptoms such as bloody urine, pain in passing urine, (bloody) diarrhea, and abdominal pain eventually occur after months or years. If those symptoms occur and treatment is not given, damage to the urinary and gastrointestinal tract can lead to dysfunction of the organs.
          Consult a tropical disease specialist for diagnosis and management. Specific drugs are effective and prescribed when eggs are detected in the urine or stool, or when the blood test shows antibodies against the worms (see below).
          Avoid bathing, washing, or walking in fresh water ponds or slow-flowing rivers in endemic areas. Correctly treated swimming pools and sea water are safe! There is not enough evidence for post-exposure treatment.
          If any suspicious fresh water contacts occurs during a trip, a tropical medicine specialist or general practitioner should be consulted for a blood test, approximately 2 months after exposure.
          Areas above 2500 meters
           
           
           
          • Il mal d'altitudine può essere pericoloso fino a essere letale e può manifestarsi in qualsiasi viaggiatore.
          • Il pericolo inizia a circa 2500 m e cresce con l'aumentare dell'altitudine.
          • Le persone sono diverse per quanto riguarda la loro suscettibilità al mal di montagna, che non è legata alla loro forma fisica.
          • Il mal di montagna grave, con accumulo di liquidi nel cervello o nei polmoni, può rapidamente essere letale.
          • Se prevedete un soggiorno in altitudine, vi consigliamo fortemente di consultare il vostro medico per ricevere raccomandazioni e istruzioni dettagliate!

          EKRM_Factsheet_Layperson_IT_Altitude-sickness.pdf

            • Il mal d'altitudine può essere pericoloso fino a essere letale e può manifestarsi in qualsiasi viaggiatore.
            • Il pericolo inizia a circa 2500 m e cresce con l'aumentare dell'altitudine.
            • Se si prevede un soggiorno in altitudine, leggere attentamente questo foglietto illustrativo!
            • A seconda del tipo di viaggio e/o di malattie pregresse, si consiglia fortemente di rivolgersi a uno specialista.
            I viaggi nelle Ande, in Himalaya o in Africa orientale (ad esempio al Kilimangiaro) possono condurre ad altezze insolite. In molte offerte di viaggio sono previsti solo pochi giorni per questi trekking ad alta altitudine, il che significa uno sforzo insolito e a volte un sovraccarico per l'organismo. I viaggi in alta altitudine non sono senza rischi, anche per le persone che godono di buona salute. Le persone che già soffrono di problemi respiratori o cardiaci prima di partire dovrebbero consultare il proprio medico di famiglia.
            Il rischio di mal di montagna acuto esiste per tutte le persone. Il rischio di soffrire di mal di montagna acuto è ampiamente indipendente dall'età e dalle condizioni di allenamento ed è determinato principalmente dalla velocità di ascesa e dalla altitudine dove si dorme. Il rischio inizia a circa 2500 m e cresce con l'aumentare dell'altitudine. Il mal di montagna acuto si manifesta con mal di testa, nausea, perdita di appetito e disturbi del sonno.
            Se i sintomi sopra descritti aumentano, ad esempio il mal di testa non reagisce più alle compresse per il mal di testa, e sono accompagnati da vertigini, vomito, apatia, instabilità alla marcia ed eventualmente mancanza di respiro, la persona deve essere fatta scendere il più rapidamente possibile o trasportata a un'altitudine inferiore. Se la persona non scende, c'è il rischio di complicazioni potenzialmente letali come l'edema cerebrale e/o l'edema polmonare d’altitudine.
            1. Ascensione lenta. Regole di ascensione: al di sopra dei 2500 m la quota dove ci si ferma per dormire non deve essere aumentata di più di 300-500 m al giorno e per ogni 1000 m di aumento si deve prendere un giorno di acclimatazione supplementare.
            2. Se si manifestano sintomi che indicano un mal di montagna (vedi sopra), l'ascesa deve essere interrotta e può essere ripresa solo quando i sintomi non sono più presenti. Se i sintomi aumentano, scendere o trasportare il paziente a quote inferiori. Se i sintomi vengono ignorati, si possono sviluppare complicazioni potenzialmente letali del mal di montagna, come l'edema cerebrale d'alta quota e/o l'edema polmonare d'alta quota.
            3. Se non è possibile rispettare le regole di ascesa sopra indicate a causa della situazione o del terreno, l'assunzione di acetazolamide (DIAMOX®) può ridurre il rischio di sviluppare il mal di montagna acuto. La prescrizione del farmaco richiede un'indicazione medica e informazioni sui possibili effetti collaterali!
            • Mal di testa: paracetamolo (ad es. PANADOL®, DAFALGAN®). Non usare sonniferi!
            • Edema cerebrale d'alta quota: scendere immediatamente. Se disponibile: somministrazione di ossigeno, terapia medica d'emergenza.
            • Edema polmonare d'alta quota (respiro affannoso anche a riposo, respiro sibilante, tosse stizzosa): discesa immediata. Se disponibile: somministrazione di ossigeno, terapia medica d'emergenza.
             
             
            • La febbre dengue è la malattia trasmessa dagli insetti più comune al mondo.
            • Bisogna prestare molta attenzione alla protezione dalle zanzare durante il giorno!
            • La malattia può causare febbre alta, dolori muscolari e articolari ed eruzioni cutanee. In rari casi possono manifestarsi emorragie.
            • Non esiste un trattamento specifico.  La vaccinazione è raccomandata solo per le persone con evidenza di una precedente infezione da dengue.
            • Per sicurezza personale, si consiglia fortemente di informarsi dettagliatamente sulla dengue.

            EKRM_Factsheet_Layperson_IT_Dengue.pdf

            EKRM_Factsheet_Layperson_EN_Mosquito-and-tick-bite-protection.pdf

            ECTM_Dengue_Vaccination_Statement_EN_Publication_Sept_2024.pdf

             
             
            • La malattia da virus di Marburg è una rara ma grave febbre emorragica.
            • La malattia si diffonde attraverso il contatto con animali o persone infette.
            • I sintomi possono essere simili a quelli di altre malattie tropicali.
            • Non esiste un trattamento o un vaccino autorizzato per la malattia di Marburg.
            • Si prega di dare un'occhiata alla scheda informativa qui sotto:

            EKRM_Factsheet_Layperson_IT_MARBURG.pdf

            CDC Mappa: History of Marburg Outbreaks Marburg, Link CDC
            • La malattia da virus di Marburg è una rara ma grave febbre emorragica.
            • La malattia si diffonde attraverso il contatto con animali o persone infette.
            • I sintomi possono essere simili a quelli di altre malattie tropicali.
            • Non esiste un trattamento o un vaccino autorizzato per la malattia di Marburg.
            • È importante seguire le misure di prevenzione, vedi sotto.
            La malattia da virus di Marburg (MVD) è una rara ma grave febbre emorragica, causata dal virus di Marburg (MARV). Sebbene la MVD sia poco comune, ha il potenziale di causare epidemie con tassi di mortalità significativi (dal 50 all'88%).
            Tutti i focolai di MVD registrati hanno avuto origine in Africa. I pipistrelli della frutta sono i serbatoi naturali del virus di Marburg. Le grotte o le miniere colonizzate dai pipistrelli sono un'importante fonte di infezione.
            La maggior parte dei focolai di MVD sono stati  causati dall'ingresso di persone in miniere e grotte infestate da pipistrelli. La trasmissione avviene per contatto diretto (attraverso la pelle o le mucose) con il sangue, le secrezioni e i fluidi corporei di un animale o di un essere umano infetto o per contatto indiretto con superfici e materiali contaminati come indumenti, lenzuola e attrezzature mediche (ad esempio in ambienti sanitari). La MVD non è una malattia trasmessa per via aerea e una persona non è contagiosa prima della comparsa dei sintomi. Se si seguono scrupolosamente le precauzioni per la prevenzione e il controllo delle infezioni, il rischio di infezione è considerato minimo.

            Il periodo di incubazione (tempo che intercorre tra l'infezione e la comparsa dei sintomi) varia da 2 a 21 giorni (di solito da 5 a 10 giorni). L'esordio della MVD è solitamente brusco, con sintomi inizialmente aspecifici, simili a quelli dell'influenza, come febbre alta, forte mal di testa, brividi e malessere. Un rapido peggioramento si verifica entro 2-5 giorni per più della metà dei pazienti, caratterizzato da sintomi gastrointestinali come anoressia, dolori addominali,  forte nausea, vomito e diarrea. Con l'avanzare della malattia, le manifestazioni cliniche possono diventare più gravi e includere insufficienza epatica, delirio, shock, sanguinamenti (emorragia), disfunzione multiorgano e morte.

             

            In caso di sintomi


            Se si pensa di aver avuto un'esposizione a rischio e si sviluppa febbre con sintomi aspecifici come brividi, mal di testa, dolori muscolari, malessere o dolori addominali:

            • è necessario separarsi dagli altri (isolarsi) immediatamente e
            • rivolgersi immediatamente a un medico contattando telefonicamente la hotline del Paese o rivolgendosi a un istituto tropicale o a un'unità di malattie infettive di un ospedale universitario.
            • avvertire gli operatori sanitari del recente viaggio in un'area con un focolaio di Marburg.
            Attualmente non esistono trattamenti autorizzati per la malattia di Marburg. Il trattamento è limitato alle cure di supporto (riposo, idratazione, monitoraggio della saturazione e della pressione sanguigna, trattamento delle infezioni secondarie). Senza cure di supporto, un'alta percentuale di persone infette muore.

            Il rischio per i viaggiatori è molto basso se si seguono le precauzioni indicate di seguito, ma è elevato per i familiari e gli assistenti che hanno contatti con persone malate.

             

            Precauzioni generali durante i viaggi nelle aree colpite:

            • Lavarsi regolarmente e accuratamente le mani con acqua e sapone (o gel alcolico se il sapone non è disponibile).
            • Evitare il contatto con persone malate che presentano sintomi quali febbre, dolori muscolari ed eruzioni cutanee.
            • Evitare il contatto con sangue e altri fluidi corporei.
            • Evitare di visitare le strutture sanitarie nelle aree colpite da MVD per cure mediche non urgenti o per motivi non medici.
            • Evitare il contatto con cadaveri o con oggetti che sono stati a contatto con cadaveri, partecipare a rituali funebri o di sepoltura o assistere a un funerale o a una sepoltura.
            • Evitare di manipolare, cucinare o mangiare carne di animali selvatici (“bush meat” : animali selvatici uccisi a scopo alimentare).
            • Lavare e sbucciare frutta e verdura prima del consumo.
            • Evitare di visitare miniere o grotte di pipistrelli e di entrare in contatto con  gli animali selvatici, vivi o morti, in particolare con i pipistrelli.
            • Se decidete di visitare miniere o grotte abitate da colonie di pipistrelli della frutta, indossate guanti e altri indumenti protettivi adeguati, tra cui maschere e protezioni per gli occhi.
            • Praticare  sesso sicuro.

             

            • Ufficio federale della sanità pubblica: LINK
            • Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (ECDC): Malattia da virus Marburg
            • Centro statunitense per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC): Sulla malattia di Marburg
            • Organizzazione Mondiale della Sanità: Malattia da virus di Marburg
            Internazionale
             
             
            • L'mpox è una malattia virale che in genere provoca eruzione cutanea, ingrossamento dei linfonodi e febbre.
            • Una variante emergente si sta diffondendo rapidamente nella R.D. Congo orientale e nei Paesi vicini, tanto da indurre l'OMS a dichiarare un'emergenza sanitaria di portata internazionale (PHEIC) nell'agosto 2024.
            • Il contatto fisico stretto (sessuale o non sessuale) è la principale modalità di trasmissione.
            • La malattia ha generalmente un decorso lieve. I bambini, le donne in gravidanza e le persone con un sistema immunitario debole sono i soggetti più a rischio di complicazioni.
            • Assicuratevi di prendere le precauzioni generali (vedi factsheet) per prevenire la malattia.
            • La vaccinazione contro l'mpox è disponibile, ma attualmente è limitata ai gruppi ad alto rischio di esposizione.

            EKRM_Factsheet_Layperson_MPOX_IT.pdf

            WHO Mappa: 2025 Monkeypox Outbreak Global Map
            • L'Mpox è una malattia virale che in genere provoca eruzione cutanea, ingrossamento dei linfonodi e febbre.
            • Una variante emergente si sta diffondendo rapidamente nella D.R. Congo orientale e nei Paesi limitrofi, tanto da indurre l'OMS a dichiarare un'emergenza sanitaria di portata internazionale (PHEIC).
            • Il contatto fisico stretto (sessuale o non sessuale) è la principale modalità di trasmissione.
            • La malattia di solito si risolve da sola, ma alcune persone possono sviluppare una malattia più grave e talvolta fatale. I bambini, le donne in gravidanza e le persone con un sistema immunitario debole sono i soggetti più a rischio di complicazioni.
            • La vaccinazione contro l'mpox è disponibile, ma limitata ai gruppi ad alto rischio di esposizione. 
            Il vaiolo (ex vaiolo delle scimmie) è una malattia causata dal virus del vaiolo delle scimmie, un virus della stessa famiglia del virus che causa il vaiolo. È una malattia virale zoonotica, il che significa che può diffondersi dagli animali all'uomo. Può anche diffondersi tra le persone.

            Il vaiolo è stato riscontrato comunemente in Africa occidentale e centrale per molti anni, dove il presunto serbatoio - i piccoli mammiferi - è endemico. Esistono due tipi di virus del vaiolo delle scimmie, chiamati "cladi", che causano la malattia: il clade I in Africa centrale e il clade II in Africa occidentale. Dalla fine delle campagne di vaccinazione contro il vaiolo all'inizio degli anni '80, i casi di vaiolo sono aumentati, all'inizio lentamente e negli ultimi 5-10 anni in modo significativo, soprattutto nella Repubblica Democratica del Congo (RDC).

             

            Nel 2022, una nuova sottoclade emergente del clade II è stata responsabile di un'epidemia globale che si è diffusa principalmente attraverso il contatto sessuale tra uomini che hanno rapporti sessuali con uomini. Ne è scaturita la prima emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (PHEIC) dichiarata dall'OMS fino al 2023. Sebbene l'epidemia del clade II sia ora sotto controllo, continua a circolare in tutto il mondo.

             

            Nel 2024, la continua diffusione dell'mpox clade I nelle regioni endemiche dell'Africa centrale, in particolare nella RDC, e l'emergere di una nuova sottoclade Ib nell'est della RDC e nei Paesi limitrofi hanno destato preoccupazione a livello globale e hanno spinto l'OMS a dichiarare una PHEIC per la seconda volta in due anni. L'attuale diffusione geografica della variante mpox clade Ib avviene per vie commerciali attraverso il contatto sessuale (ad esempio, le lavoratrici del sesso), seguita dalla trasmissione locale nelle famiglie e in altri ambienti (che sta diventando sempre più importante).

            Trasmissione da animale a uomo
            L'Mpox può diffondersi dall'animale all'uomo quando questi entra in contatto diretto con un animale infetto (roditori o primati).

             

            Trasmissione da uomo a uomo
            Il vaiolo si può diffondere da persona a persona attraverso uno stretto contatto fisico (sessuale e non) con una persona che presenta i sintomi del vaiolo. Le lesioni della pelle e delle mucose, i fluidi corporei e le croste sono particolarmente contagiosi. Una persona può infettarsi anche toccando o maneggiando indumenti, lenzuola, asciugamani o oggetti come utensili/piatti per mangiare che sono stati contaminati dal contatto con una persona con i sintomi. I membri della famiglia, gli assistenti familiari e i partner sessuali di un caso confermato di mpox sono a maggior rischio di infezione, così come gli operatori sanitari che trattano un caso senza un'adeguata protezione personale.

            Il periodo di incubazione (tempo che intercorre tra l'infezione e la comparsa dei sintomi) varia da pochi giorni a 3 settimane. La Mpox provoca un'eruzione cutanea che può essere dolorosa, associata a linfonodi ingrossati e febbre. La febbre può iniziare già prima della fase esantematica. Altri sintomi includono dolori muscolari, mal di schiena e affaticamento. L'eruzione cutanea può essere localizzata o generalizzata, con poche o centinaia di lesioni cutanee. Colpisce principalmente il viso, il tronco, i palmi delle mani e le piante dei piedi. Può essere presente anche nelle aree genitali e sulle membrane mucose come la bocca e la gola. I sintomi durano in genere dalle 2 alle 4 settimane e la persona rimane contagiosa fino alla guarigione di tutte le lesioni (una volta cadute le cabine).

             

            Le complicazioni includono infezioni batteriche secondarie, infezioni polmonari e cerebrali e coinvolgimento di altri organi, parto prematuro e altro. I bambini, le donne in gravidanza e le persone con un sistema immunitario debole sono più a rischio di sviluppare una forma grave di mpox.

            La maggior parte delle persone affette da mpox guarisce spontaneamente e non necessita di un trattamento antivirale specifico. La gestione dell'assistenza consiste nell'alleviare il dolore e gli altri sintomi e nel prevenire le complicazioni (ad esempio, la superinfezione). Diversi trattamenti antivirali sono studiati in vari Paesi e possono essere utilizzati in studi o in situazioni cliniche secondo le raccomandazioni delle società mediche nazionali.

             

            In caso di sintomi:

            • Rivolgersi immediatamente a un medico
            • Se vi è stata diagnosticata la sclerosi multipla:
              • Rimanete a casa (isolati) finché l'eruzione cutanea non sarà guarita e non si sarà formato un nuovo strato di pelle. Stare lontano da altre persone e non condividere con altri gli oggetti che si sono toccati aiuta a prevenire la diffusione del vaiolo. Le persone affette da vaiolo devono pulire e disinfettare regolarmente gli spazi che utilizzano per limitare la contaminazione domestica. 
              • ü Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con un disinfettante per mani a base di alcol contenente almeno il 60% di alcol.
              • ü Non si devono avere rapporti sessuali quando si è sintomatici e quando si hanno lesioni o sintomi. Usare il preservativo per 12 settimane dopo l'infezione. Si tratta di una precauzione per ridurre il rischio di diffusione del virus al partner.
              • ü Per ulteriori informazioni su cosa fare in caso di malattia, consultare il LINK del CDC.

            Precauzioni generali:

            • In tutto il mondo:
              • evitare il contatto ravvicinato, pelle a pelle, con persone che hanno o potrebbero avere il virus dell'influenza aviaria o con persone che presentano un'eruzione cutanea (ad esempio, brufoli, vesciche, croste).
              • Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con un disinfettante per mani a base di alcol contenente almeno il 60% di alcol.
              • Evitare di toccare oggetti personali potenzialmente contaminati come tazze, lenzuola/vestiti, asciugamani o di condividere utensili/tazze, cibo o bevande con una persona che ha o potrebbe avere il virus del vaiolo.
              • Evitare i rapporti sessuali con persone malate; usare il preservativo per un massimo di 12 settimane se il partner sessuale ha avuto il virus del vaiolo.
              • Seguire i consigli delle autorità locali.
            • Quando si viaggia in aree endemiche/epidemiche in Africa, oltre alle precauzioni generali sopra menzionate:
              • Evitare il contatto con gli animali nelle aree in cui il vaiolo si manifesta regolarmente.
              • Evitare di mangiare o preparare carne di animali selvatici (bushmeat) o di utilizzare prodotti (creme, lozioni, polveri) derivati da animali selvatici.

             

            Vaccinazione:

            Esistono diversi vaccini contro il vaiolo (ad esempio Jynneos®, produzione Bavarian Nordic). Il vaccino Bavarian Nordic è stato originariamente sviluppato per combattere il vaiolo, ma offre una protezione incrociata contro il vaiolo. In Svizzera, il vaccino Jynneos® è autorizzato da Swissmedic dal 2024. I gruppi a rischio (ad esempio, gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini o le persone transgender con più partner sessuali) possono essere vaccinati dal 2022 e questa raccomandazione rimane invariata (vedi raccomandazioni dell'UFSP). Alla luce della situazione epidemiologica in Africa nel 2024, il Comitato svizzero di esperti in medicina dei viaggi raccomanda la vaccinazione contro l'mpox per i professionisti che sono/saranno in contatto con pazienti sospetti di mpox in regioni endemiche/epidemiche o che lavorano in un laboratorio in cui è presente il virus (per gli aggiornamenti, vedi news).

             

            Il rischio per la popolazione generale e per i viaggiatori (turisti) è considerato estremamente basso se vengono seguite le precauzioni generali di cui sopra e se la vaccinazione non è raccomandata.

            • Rivolgersi immediatamente a un medico.
            • La varicella non è una malattia a trasmissione sessuale in senso stretto; il contatto fisico con una persona che presenta i sintomi della varicella (eruzione cutanea in qualsiasi stadio) è sufficiente per trasmettere la malattia. I preservativi non proteggono dall'infezione da mpox!
            • Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP)                                                             
            • Organizzazione Mondiale della Sanità: FAQ DELL'OMS
            • Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (ECDC)
            • Centro statunitense per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC)
              
             
             
             

            There is a risk of arthropod-borne diseases other than malaria, dengue, chikungunya or zika in sub-/tropical regions, and some areas of Southern Europe. These include the following diseases [and their vectors]:

            • in Europe
              • Borreliosis, FSME (= tick-borne encephalitis), rickettsiosis [ticks]
              • Leishmaniasis [sand flies]
              • West-Nile fever [mosquitoes]
            • in Africa
              • Rickettsiosis, in particular African tick bite fever [ticks]
              • Leishmaniasis [sand flies]
              • African trypanosomiasis = sleeping sickness [tsetse flies]
              • West-Nile fever [mosquitoes]
            • in Asia 
              • Scrub typhus [mites]
              • Rickettsiosis [fleas or ticks]
              • Leishmaniasis [sand flies]
              • West-Nile fever [mosquitoes]
              • Crimea-Congo-hemorrhagic fever [ticks]
            • in North and Latin America  
              • Rickettsioses and in particular Rocky Mountain spotted fever [ticks]
              • Leishmaniasis and Carrion's disease [sand flies]
              • American trypanosomiasis = Chagas disease [triatomine bugs]
              • West Nile fever [mosquitoes]
            Under construction
             
              
             
             
             
            • There are other important travel related health risks such as diarrhoea, road traffic accidents, air pollution and more.
            • For more information, see the section "Healthy Travelling".

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            • Sekretariat Schweizerische Fachgesellschaft für Tropen- und Reisemedizin,
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